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Come rimettere il turbo alla tua azienda dopo la quarantena sfruttando il potere dei numeri

Se l’emergenza dovuta al Covid durasse oltre il 2020, come molti sostengono, auspicando una ripresa “normale”, a partire dalla prossima primavera, potrebbe portare alla chiusura di una azienda italiana su dieci. 

Questo è l’allarme lanciato da Cerved in seguito a un’analisi dei possibili scenari economici. Gli interventi del Governo, che non sto qui ad elencare e commentare, che puntano a limitare i danni, sostenendo le imprese e le famiglie, non sono sufficienti, se non visti in un’ottica più ampia. Questo per farti capire che non basta affidarsi a qualche aiuto esterno.

La storia ci insegna che, come è successo dopo le guerre o le catastrofi naturali, anche prevedere la ripresa per il dopo-Covid, non è per niente facile e dipende direttamente dal numero di aziende che hanno avuto la capacità di adattarsi ai nuovi consumi e alla nuova domanda, trovando un nuovo modo di fare azienda idoneo alla realtà.

Quindi, in un periodo così “particolare”, risulta ancora più importante la definizione di imprenditore che continuiamo a ripetere come un mantra in Metodo Merenda: “L’imprenditore è un esperto di marketing che sa leggere il bilancio”, dove per bilancio si intende quel documento formato da tre parti (conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanziario), che ti deve supportare nel valutare i risultati passati, usandoli come base per prevedere e condizionare il futuro.

Se non possiedi alcune di queste competenze e la tua attività è in un momento storico che non le permette di aspettare la loro acquisizione da parte tua, ti devi circondare di professionisti che possano affiancarti, in modo da rendere stabile il business e poter mettere il tutto in leva quando la situazione migliorerà. In parole povere: Devi puntare sulla salute finanziaria. Senza disponibilità non puoi sopravvivere e ripartire.

Dobbiamo essere consapevoli che oggi le aziende non falliscono per motivi economici, ma per puri motivi finanziari. Infatti, ci troviamo di fronte a una crisi di liquidità senza eguali, dovuta a un calo delle vendite e dei relativi incassi, al quale va aggiunta l’incapacità dei clienti di fronteggiare agli impegni già presi in precedenza.

Come gestire la crisi?

Tutto ciò premesso, per dire che ogni momento di crisi, emergenza, difficoltà che può coinvolgere la tua attività, va gestito al meglio sfruttando le risorse a disposizione. Bisogna quindi essere pronti ad affrontare ogni singola fase, perché ognuna di esse ha bisogno di azioni specifiche che hanno ripercussioni sulle fasi successive, quindi fai molta attenzione.

Ci troviamo in una fase che necessita di razionalità nelle decisioni in modo da limitare i danni e per fare questo, va redatto un piano finanziario adeguato.

Nel brevissimo periodo, devi mettere in campo azioni che migliorino la disponibilità liquida della tua azienda gestendo in maniera ottimale il ciclo attivo, il ciclo passivo, i rapporti con le banche e gli investimenti.

  • Dove per ciclo attivo intendiamo quel processo che parte con l’acquisizione del contatto e che non termina con la consegna del prodotto/servizio, ma con l’incasso della fattura. È fondamentale accorciare il tempo di questo processo.
  • Per ciclo passivo intendiamo il processo che parte con la valutazione del fornitore e della sua offerta e che termina con il pagamento della merce o del servizio. Anche questo processo va gestito, facendo sì che il fornitore ci conceda oltre che il miglior prezzo possibile, anche la migliore dilazione possibile.
  • Le banche a loro volta vanno gestite in merito ai finanziamenti già in essere, ma possono essere un buon alleato per un eventuale richiesta di liquidità pianificata.
  • Anche gli investimenti vanno pianificati puntando solo su quelli necessari e dismettendo quelli che non generano liquidità.

Nel breve periodo, è fondamentale un processo di pianificazione finanziaria che preveda analisi di scenario e stress test, sviluppando inoltre un sistema di reportistica appropriato.

Nel medio periodo, bisogna puntare su un processo di pianificazione strategica che punti al raggiungimento di obiettivi predefiniti, supportato dagli aspetti economici, patrimoniali e finanziari.

Un imprenditore con la I maiuscola, non dovrebbe far affidamento solo sul suo intuito, ma dovrebbe avere a disposizione tutti gli strumenti ed elementi necessari per prendere decisioni in tempo reale. Vanno raccolte di continuo dati e informazioni tracciando i risultati delle varie azioni.

Non devi spaventarti, ma durante questo periodo, capiterà sicuramente che dovrai agire velocemente, in tempi brevi o addirittura cercare di anticipare i fatti. Per far sì di essere efficiente ed efficace, devi cercare di guardare la tua azienda in maniera razionale, da molteplici punti di vista, prevedere ciò che potrà verificarsi e agire.

Analizzo, anticipo, agisco e traccio deve essere il tuo mantra e deve essere un processo che continua a ripetersi. Ti aiuta ad avere tutto sotto controllo ed essere lucido. 

Di quanta liquidità ha bisogno la tua azienda?

Il consiglio che mi sento in dovere di darti è di quantificare la liquidità di cui dispone la tua azienda, le risorse che puoi reperire, prevedendo le entrate e le uscite sulla base delle proiezioni.

Ogni imprenditore, salvo chi non ha avuto un blocco dell’attività, ha il problema di far fronte ai costi con un fatturato ed incassi ridotti, cercando di evitare di far morire l’attività.

È la predisposizione di un flusso di cassa prospettico che mi dice il vero fabbisogno di liquidità. Un eventuale fabbisogno di liquidità va comunicato in azienda coinvolgendo le figure chiave, promuovendo un sistema di incentivi per far sì che tutti si impegnino nel recupero e ottimizzazione della cassa.

Se il circolante non basta per rendere liquida l’azienda e far fronte agli impegni, si possono prendere in considerazione linee di credito o altre azioni come lo smobilizzo del magazzino o la cessione di macchinari/attrezzature non strategiche.

Non vanno sottovalutate le opportunità. Anche le aziende liquide potrebbero sfruttare i tassi bassi rivolgendosi alle banche per impostare operazioni straordinarie come acquisizioni strategiche. 

Protezione della liquidità

Dovrai gestire gli aspetti finanziari e strategici che riguardano la tua azienda in questo momento di crisi:

  • in particolar modo dovrai proteggere il “portafoglio” dell’azienda mettendo in atto delle azioni specifiche per la situazione in cui ci troviamo;
  • prevedere i tempi medi di incasso e di pagamento, ponendo attenzione sulle rinegoziazioni;
  • produrre una reportistica che mostri i dati fondamentali da monitorare;
  • intervenire in maniera proattiva sulle situazioni anticipando problematiche future dovute a una mancata gestione;
  • gestire le persone coinvolte in azienda e in smart working.

Come detto in precedenza, il tuo compito principale deve essere quello di conservare la liquidità e pianificare i suoi flussi in entrata e in uscita.

Ti consiglio inoltre, per prevenire eventuali perdite su crediti, di impostare una analisi dei tuoi clienti facendo attenzione ai vari rischi. È sempre importante avere a disposizione informazioni in merito ai nostri clienti da diverse fonti come compagnie del credito, società di informazione commerciale, stampa e internet.

Ovviamente, problemi negli incassi causano a loro volta l’alta probabilità di non adempiere ai pagamenti. Quindi è vitale gestire la liquidità e i crediti commerciali in modo efficiente.

Non è un mistero che parte delle perdite accumulate in questo periodo non saranno facili da recuperare, soprattutto se non si applica tutto quello che viene insegnato nei vari corsi e nei vari materiali di Metodo Merenda. Non puoi permetterti di subire questo momento e non reagire se tieni a mantenere in vita la tua azienda e garantirle un futuro. 

Le aziende del nostro paese si stanno avviando verso un periodo di grande indebitamento e noi dobbiamo fare il possibile per essere “diversi”.

Alla prossima,

Raffaele

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