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Google Ads – 5 consigli per migliorare le tue campagne

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Google Ads – 5 consigli per migliorare le tue campagne

Finalmente e con grande gioia mi rendo conto che sono sempre di più i clienti che decidono di lanciare campagne con Google Ads.

Non so dirti esattamente quali siano le motivazioni che hanno portato a questo cambio di struttura: forse è colpa dell’interfaccia di Facebook Ads, che negli ultimi anni si è complicata fino a diventare sempre più tecnica, oppure la maggior parte degli imprenditori ha capito che trovare persone realmente interessate su un social network usato per svagarsi e per farsi i fatti dell’ex compagno di classe è una inutile perdita di tempo (e sappiamo quanto sia prezioso per un imprenditore).
Le mie ovviamente sono solo supposizioni, ma posso affermare che Google Ads oggi è la scelta principale delle aziende che iniziano a creare il loro funnel.

D’altronde, Google è il motore di ricerca n. 1 al mondo, il primo passo verso qualunque attività su internet: perché perdere tempo e soldi in altro modo?

Rispondi a questa domanda: quando devi cercare qualcosa su internet, cosa fai?

Immagino, che anche tu, come tutti, apra il tuo browser dallo smartphone che hai in mano (o dal PC, se sei in ufficio) e senza pensarci troppo digiti nella home page di Google quello che hai in mente.

Non importa se è una ricerca precisa e mirata perché hai le idee chiare oppure approssimativa, cioè hai un problema, un fastidio, un bisogno generico e stai solo cercando informazioni per capirci un po’ di più.

Quello che conta è che per fare una ricerca attiva usi Google. E lo stesso ragionamento che fai tu, lo fa anche il tuo potenziale cliente.

Google è il motore di ricerca che permette di intercettare una domanda consapevole e proporre contenuti organici e ads a pagamento in linea con la richiesta.

Facebook, invece, va a prendere la domanda latente, cioè ogni tanto mostra pubblicità di cose che potrebbero interessare a chi è collegato in quel momento, anche se è impegnato a fare altro.

Ecco la differenza principale tra le 2 più famose piattaforme pubblicitarie.

Sono strumenti molto diversi tra loro e nella costruzione di un funnel complesso devono essere usati entrambi, ma diciamo che per iniziare Google Ads rappresenta la scelta migliore.

Quindi, in questo articolo del Monthly ti voglio lasciare 5 segreti che ti aiuteranno a migliorare da subito le tue campagne su Google, evitando errori che ti possano far perdere tempo e, soprattutto, denaro.

La parola d’ordine ogni volta che lanci una campagna deve essere: controllo.

Non dimenticare mai di tenere sotto controllo le tue campagne e di farlo più volte al giorno: non basta lanciarne una e sperare che vada bene. Devi monitorarla per capire quando sta performando al meglio (e quindi comprendere quali sono i punti di forza che hanno portato al successo) e quando, invece, sta portando risultati al di sotto delle aspettative.
Quando accade, il mio consiglio è sempre quello di fermarla perché stai letteralmente perdendo soldi, ovvero stai pagando per non avere indietro dei risultati.

Sono sicuro che se seguirai alla lettera questo dettagliatissimo elenco inizierai l’acquisizione clienti del nuovo anno con una marcia in più. Preparati, dunque, a raccogliere i frutti del tuo lavoro.

Le 5 cose che devi fare per avere annunci performanti sono:

1.fare split-test degli annunci;
2.impostare, se opportuno, giorni e orari delle tue campagne;
3.controllare i termini di ricerca e aggiungere le keyword negative;
4.modificare le offerte sulla base di dispositivo e località;
5.valutare le estensioni degli annunci.

Ti ho voluto fare l’elenco completo dei consigli prima di entrare nel dettaglio, così sai già di cosa si parlerà e potrai seguire con più attenzione ogni paragrafo.

1. Split testare gli annunci

Quando crei la tua inserzione lavora sempre con almeno 2 annunci in split test e monitora costantemente i risultati.
Fare questo è importante per capire a quale annuncio risponde meglio il tuo pubblico, su quale puntare per ottenere sempre il massimo risultato. A nessuno piace buttare i propri soldi, quindi perché non dedicare del tempo per creare un annuncio performante sotto ogni punto di vista?
Dopo un adeguato periodo di test, una volta che hai trovato il vincitore, cioè l’annuncio che ha ottenuto più risultati, spegni il peggiore e prova una nuova variante di quello che ha performato meglio.
Di entrambi farai un nuovo split test, raccoglierai i risultati, spegnerai di nuovo quello che ha funzionato meno e riproporrai un nuovo test. Prosegui così, fino a quando non avrai ottenuto davvero il massimo risultato possibile.

2. Imposta, se opportuno, giorni e orari delle tue campagne

Nel caso in cui il tuo business si rivolga a un target che può essere intercettato in orari e giorni specifici, ricorda di impostare sempre le tue campagne in modo che vengano mostrate proprio in quegli intervalli.

L’obiettivo da tenere sempre presente quando fai degli ads è l’ottimizzazione del risultato.

Ti faccio un esempio, così potrai capire a cosa mi riferisco: se sei titolare di un ristorante aperto per i pranzi di lavoro, devi concentrare il tuo budget pubblicitario nei giorni feriali nella fascia mattutina, tra le 9 e le 13.
In questo modo sei sicuro di intercettare proprio le ricerche di impiegati e lavoratori che cercano un luogo dove mangiare durante la loro pausa pranzo.
Inutile lasciare attiva questo genere di ricerca la sera, perché di solito per la cena si punta a locali molto diversi, quindi spenderesti soldi inutilmente per mostrare un annuncio a un pubblico non interessato.

3. Controllare i termini di ricerca e aggiungere le keyword negative

Questa è una delle attività fondamentali quando hai una campagna attiva su Google ads. Proprio per la sua importanza, sarebbe dovuta stare al primo punto di questa mini guida.
Se controllare i termini di ricerca è assolutamente necessario, lo è ancora di più escludere quelli non interessanti per il tuo business e per il tuo cliente target.
Non avere paura di non includere alcune parole, la tua attività non può andare bene per tutti e se lavori sui desideri e i bisogni specifici di un target è normale che alcune parole non vadano usate.
In generale, ti consiglio di escludere sempre la parola gratis e tutte quelle correlate. Di solito chi le inserisce è alla ricerca del prezzo più basso e dell’offerta che gli fa spendere il meno possibile.
Invece di fare questo lavoro ogni volta, puoi proprio creare una lista senza certe parole chiave già all’inizio della campagna, o addirittura impostarla di default nel tuo account.

4.Modifica le offerte sulla base di dispositivo e località

Una volta che la tua campagna è impostata a livello “macro”, la segmentazione è il passo successivo.
Devi iniziare a suddividere i vari segmenti per renderli sempre più efficienti nel portare risultati.
Ti consiglio di prestare particolare attenzione ai dispositivi e alla località.
In particolare, su Google ads puoi andare a verificare i diversi risultati divisi proprio per questi 2 parametri e tenere sempre sotto controllo quelli che portano risultati migliori, che stanno performando meglio.
Potrai così allocare meglio il budget e ottimizzare la spesa. Ancora una volta, tenere controllati i risultati e sapere quali sono i parametri a cui prestare attenzione permette di spendere al meglio i tuoi soldi, e ottenere più risultati a fronte dello stesso budget di spesa.

5.Estensioni degli annunci

Oltre a tutti i 4 punti che abbiamo appena visto, c’è una funzionalità che non viene sempre sfruttata: la possibilità di aggiungere estensioni al tuo annuncio.
A cosa mi riferisco? A quei pulsanti con una call to action, come “chiama ora” o “offerta speciale”. Ecco, quelle in gergo tecnico si chiamano estensioni.
Le estensioni sono di grande aiuto per fare “piacere” di più a Google il tuo annuncio, e ottenere un punteggio di qualità maggiore.

Tuttavia, fai sempre attenzione a non diversificare troppo il messaggio dei tuoi annunci, in quanto le estensioni possono creare l’effetto della call to action multipla che può confondere l’utente.
Prima ancora di scrivere l’annuncio per rispettare le indicazioni di Google, devi scrivere per attirare l’interesse del tuo cliente target e aiutarlo a compiere l’azione che tu desideri.
Se prima dici di telefonare e poi di scrivere una mail, l’utente si sentirà perso e potrebbe decidere di fare una cosa peggiore: uscire dall’annuncio e non concludere l’azione.
In questo modo non solo avrai perso soldi perché il click sull’annuncio c’è stato, ma hai perso anche un potenziale cliente, quindi una potenziale vendita.

Che le estensioni siano utili te lo posso confermare, ma tu usale sempre con prudenza.

Tutto quello che ti ho riassunto nell’articolo di gennaio del Monthly serve a darti consigli pratici per le tue sponsorizzate, ma se volessi approfondire la marketing automation e capire come integrare gli annunci nel tuo funnel, non perdere la prossima edizione di Fantastic Funnel, un corso di 2 giorni in cui Moreno Bonechi ti spiegherà nel dettaglio come costruire il tuo funnel.

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